Caffè Sicilia – Noto – SR
Tranci di torta, semifreddi, pasticcini, gelati, confetture. Chiamateli pure banalmente dolci, ma badate bene, per Assenza non esiste un confine divisorio tra dolce e salato. La risposta è insita nella natura, in perfetto equilibrio. E allora ecco ritrovare tra i mille toni dolci, altrettanti sapori sapidi, in una sequenza senza soluzione di continuità: prima la mandorla, poi il pomodoro, quindi lo zafferano, poi il cacao, la vaniglia e l’acciuga. Si l’acciuga. E poi ancora il cacao, il fiordilatte, il peperone, lo zafferano e così via. Sono solo alcune sequenze capaci di provocarvi un corto circuito alle papille gustative. Sembra un chaos, invece è un schema preciso e millimetrico. Spiazzante, divertente, evocativo, equilibrato.
LE MIGLIORI PASTICCERIE SICILIANE
Caffè Sicilia Noto Sr
Filosofia di Corrado Assenza
Prima della classificazione delle scienze operata oltre 2mila anni fa dal filosofo Aristotele, il sapere era uno solo e faceva tutt’uno col mondo del mito. Stabilita la divisione dei saperi, sono arrivate le discipline e così i professionisti iper-specializzati (chimici, politici, medici…) che oggi imperano. A Corrado Assenza le categorie che separano i saperi non sono mai piaciute
La sostanza del concetto è rivoluzionaria perché è come se ricatapultasse i nostri palati alla dimensione del mito, a una comprensione del mondo come uno, a un’adorazione totale della natura non frammentata dai milioni di punti di vista che nei millenni l’hanno seviziata, impedendoci di coglierne i sacri sussurri.
Il creato è uno, e quello della Val di Noto è un microcosmo tra i più felici, è un geo-eden dei sapori, una miniaturizzazione da esplorare senza rifiatare. In compagnia di Virgilio-Assenza che dal Caffè Sicilia in piena Noto ci racconta tutto il creato vegetale e animale che circonda il barocco della città: le mandorle, le granelle di pistacchio di Bronte, le carrube, i mieli di fiori d’arancio, le ricotte ovine, granite e gelati di carne, di cespugli di gelsomino che marcano il percorso .
I gusti naturali, insomma, che segnano la storia di un’isola che ha tanti volti quanto quelli delle genti che l’hanno percorso, le tecniche che rispettano e non stravolgono, gli estrattori di aromi, le idee che esiliano dai banchi delle pasticcerie i semilavorati industriali. Una venerazione universale e mitologica del buono. Uno scientificissimo schiaffo alle categorie che non cessa di richiamare cuochi coi galloni (dolci e salati…) da ogni parte del mondo.